RED Publishing

fattiunacultura

wordpress-logo

advertisehere

guarda il menu

Articoli marcati con tag ‘caratteri da stampa’

Allumi

giovedì, 29 aprile 2010

Comincia con il nuovo carattere da stampa di Jean François Porchez, Allumi, una serie di post sul lavoro delle fonderie contemporanee più significative.

Porchez – nato in Francia nel 1964 – è stato presidente dell’ATypI, l’Associazione tipografica internazionale. Fra i suoi lavori più considerevoli c’è l’ideazione dei caratteri tipografici del quotidiano Le Monde, omonimi, ma anche la produzione di tipi per la Costa Crociere, la Peugeot e i trasporti pubblici parigini, la Ratp. Ha inoltre fondato la comunità francofona orbitante a Le Typographe.

La sua ultima produzione, come accennato in apertura, è l’Allumi. Differente, in alcuni casi drasticamente, da qualsiasi cosa Jean François abbia disegnato prima, Allumi è un carattere elegante e ispirato alla tecnologia. Definita come l’Eurostyle – inchinatevi dinanzi al genio di Novarese, eretici! – del XXI secolo, questa famiglia di font è perfetta per ogni progetto relativo al design funzionale, alla robotica, allo sviluppo tecnoscientifico.
Le sue forme non sono né squadrate né rotonde. Si tratta, a detta dell’autore, di uno stile umano con un tocco high tech. La purezza e la linearità delle sue lettere possono quindi fornire un deciso contributo alla formazione di una identità quantomai attuale per ogni impresa nel settore aeronautico, spaziale, medico e di ricerca scientifica.

La serie è stata costruita in due misure: standard ed extended. Ogni serie e peso contiene un set completo per ogni lingua in caratteri latini, maiuscoletto e numerali ed inoltre più di settanta dingbat sono inclusi e adattati alle ventisette serie. Potete vederlo nel minisito dedicato e persino provarlo all’interno di Typofonderie.

App mania

lunedì, 26 aprile 2010

I possessori di iPhone e iPod Touch posono scaricare sul loro apparecchio il The Font Game: novantanove centesimi di dollaro per tre livelli di difficoltà, seicentocinquantasette font e competizione aperta con gli altri giocatori. Potete scaricarlo dall’App Store e dargli una occhiata qui.

Un gran bel Secolo.

martedì, 9 febbraio 2010

Ormai da qualche giorno, Il Secolo XIX è in edicola con la sua nuova veste: formato di pagina ridotto in altezza e larghezza fino a diventare sostanzialmente un berliner da 34*46cm, scelte tipografiche consolidate su Gotham e Chronicle di Hoefler & Frere-Jones, coraggiosa disposizione delle notizie in pagina.

È stato fatto davvero un bel lavoro che, pur non snaturando affatto la tradizionale immagine del giornale ligure, guarda decisamente alle tendenze più attuali dell’informazione cartacea quotidiana: formati più compatti e verticalizzazione dell’impaginato. Di cuore, auguriamo non solo premi a Mario Garcia e all’art director del quotidiano Massimo Gentile, ma maggiori copie vendute in edicola e crescenti inserzioni pubblicitarie. Ovvero il senso e la ragione intima del redesign di un giornale.

Si potrebbe poi discutere dell’onnipresenza del Gotham e in generale dei prodotti di H&FJ, ma come contestare chi li usa? Difficilmente si vede altro così bello e funzionale.

Caratteri dell’anno

sabato, 9 gennaio 2010

Come ogni gennaio, la redazione di MyFonts ha reso noti nella propria newsletter i dieci caratteri da stampa di maggior successo nell’anno passato. Oltre al solito gran numero di script – tutti eccellenti: dall’incredibile Champion Script Pro, passando per il Liza Pro, al fantastico Memoriam di Canada Type, autori del più bel Clarendon della storia digitale – una menzione speciale meritano il Calluna dell’olandese Jos Buivenga e l’Alright Sans di Okay Type.

Il Calluna è nato un po’ per caso, racconta Buivenga, mentre cercava di costruire un carattere con grazie partendo dal suo premiatissimo Museo. Ne è uscita fuori una famiglia contemporanea, grazie anche alle grazie ‘direzionali’. Ottimo per la titolazione, Calluna è stato utilizzato anche per impaginare un libro: funziona quindi anche a piccole dimensioni. Ed è praticamente gratuito.
L’Alright Sans, invece,è un carattere senza grazie che combina la purezza dello stile geometrico con la personalità dei caratteri umanistici. Per essere un must have gli manca solo una famiglia condensed. Poi sarà pronto, com’è stato per il Gotham – noto per la campagna elettorale di Barack Obama –, ad occupare le pagine di ogni quotidiano e rivista. Lo è di già per riempire il materiale di propaganda delle prossime elezioni.

Ultima menzione per il Narziss di Hubert Jocham. Si tratta di un carattere di grandi impatto e sperimentazione: il coraggioso designer ha esplorato le caratteristiche più estreme dei caratteri moderni – Didone, Bodoni, etc. – portando all’eccesso il contrasto fra le aste e le barre orizzontali. Geniale. Non manca tanto per vederlo usato in testate e titoli di riviste femminili, nella versione Swirl, e maschili, nella versione Drops.

Applauso.

Specialità della casa

lunedì, 23 novembre 2009

Qualche giorno fa mi ha chiamato un amico che, di fronte ad un invito per una festa, ha pensato bene di ricordarmi quanto io fossi vecchio. Onestamente, sono rimasto sbalordito dal ripensare alla enorme – quindici anni – differenza di età fra lui e me.

Si è iscritto da poco ad una scuola di design, l’Istituto europeo di design, che è la migliore in Italia: l’unica che possa vantare un approccio accademico nello stile dei corsi undergraduate anglosassoni. Che questo possa essere sufficiente a fare un graphic designer è opinabile ma, di fronte a qualunque domanda sull’istruzione di un giovane, indicherei lo Ied.
La chiacchierata è stata come sempre piacevole e il piccolo – mi sto vendicando… – mi ha chiesto dove fosse meglio fare uno stage: se in una agenzia o in una casa editrice. Ho risposto che, evidentemente, sono mondi assai diversi fra loro e che – se di stage si tratta – forse una agenzia è più divertente. Poi la discussione è virata sulla specializzazione di un grafico.
È chiaro che nessun grafico sa fare tutto bene allo stesso modo: è un mestiere con competenze assai diverse, come può essere quello dell’avvocato. Si passa da quelli specializzati nel diritto di famiglia a quelli che si occupano solamente di diritto della navigazione, e via dicendo. Allo stesso modo, ci sono graphic designer che principalmente disegnano marchi, altri che disegnano su web, altri che prediligono la comunicazione visiva stradale: dai cartelli ai cartelloni.

La preferenza di Francesco, questo il nome del mio amico, e mia è nettamente in favore dell’editoria. Come pittori falliti che si danno all’illustrazione, il nostro amore per la parola ha condotto le nostre vite per mano e, non essendo Majakovskji o Maugham, ci siamo ritrovati a organizzare le parole come segni, forme, colori su una pagina.
Quanto è, quindi, importante la specializzazione per un disegnatore grafico? Moltissimo. Probabilmente, è tutto. Lampante come il sole, nessuno sa fare solo una cosa: io, ad esempio, disegno anche per il web ma nella mia testa non è entrato, in tutti questi anni, nemmeno un tag di html. Grazie al Cielo, c’è Fabio ad occuparsi di questo. Così come mi è capitato di disegnare loghi che, non a caso, sono sempre stati logotipi: loghi con il nome dell’azienda, venuti al mondo dopo una lunga ricerca del carattere di stampa appropriato.

Così, buona parte del lavoro che facciamo è legato all’editoria: dai libri alle pubblicazioni, per poi finire sull’immagine coordinata. Qualsiasi cosa che sia carta. È una tendenza che mi viene spontanea ed è la prima cosa che dico di me quando mi si chiede di spiegare il mio mestiere.
Forse, a beneficio di Francesco, bisognerebbe aggiungere che ad uno studente o a chi comincia l’attività da freelance non deve importare granché di specializzarsi sin da subito. Assai meglio divorare ogni nozione, ogni informazione che, rielaborata nel tempo, anche inconsciamente, andrà ad aggiungere mattoni di sapere sempre pronti all’uso. Prestando attenzione, in ogni modo, ad una cosa: è inutile affermare di saper far tutto. Al contrario, se si vogliono ottenere lavori in un dato settore della professione, è bene privilegiare quell’aspetto anche nella propria comunicazione. Il mio biglietto da visita, infatti, ha forma di giornale: immediato, chiaro, riconoscibile.

bv_200_news_bianca

Certo, si tratta di un giornale a cinque colonne. Forse, in questo modo mi consolo, sono ancora troppo giovane per averne uno di nove.

Font e caratteri da stampa, una buona offerta

mercoledì, 28 ottobre 2009

Insider Software, che produce un programma di gestione delle font, ha lanciato una offerta assai interessante: il loro FontAgent diventa FontAgent Pro Plus e per 150$ – un centinaio di € – con il font manager si scaricano 750 OpenType di BitStream del valore di oltre 1000$.
L’offerta non è ovviamente eterna e, se volete farci un pensierino e consultare le font allegate al pacchetto, potete fare un salto sul sito della Insider Software.

Sergio ‘Chef’ Carravetta